LUNEDI’ 19 MAGGIO 2025 AL PALAZZETTO DEI NOBILI SI E’ TENUTO L’EVENTO DELL’ ASSOCIAZIONE VERONICA GAIA di ORIO SUL DISAGIO GIOVANILE NELLA NOSTRA CITTA’.

Gentilissime amiche e carissimi amici ,

anche lunedì scorso abbiamo svolto il nostro dovere volontario di essere vicino alla nostra popolazione nell’incontro dibattito “Il disagio giovanile nella nostra Città. Focus su famiglie e collettività “ organizzato dall’Associazione di Volontariato Veronica Gai di Orio per la ricerca e la lotta alla depressione giovanile.

Abbiamo parlato del disagio giovanile e della nostra Città, puntando l’attenzione su famiglie e collettività .

Abbiamo avuto interventi di grandissimo valore come quello svolto dall’avvocata Simona Giannangeli, con un suo focus documentato e appassionato sulla Città, e quelli svolti da Stefania Pezzopane, dal dr. Sirolli e da altri cittadini. La Sala conteneva qualificate persone, in un numero non certo corrispondente al lavoro che era stato fatto per organizzare l’incontro pubblico . Penso che molto sia dipeso , oltre alle scontate lamentele circa il giorno e l’ora , dal fatto che per la prima volta si è puntato il dito sulle famiglie che si ritengono al di sopra di ogni riflessione sul loro ruolo nei confronti dei giovani . Ho riferito personalmente che i tantissimi giovani che ho seguito dal 2017 ad oggi riferiscono che la loro patologia depressiva discendeva in gran parte dai comportamenti vissuti in famiglia. Trovo sconfortante che gli adulti attribuiscono alle nostre giovani generazioni la colpa della “diversità “ delle loro scelte di vita . Io che passo la mia vita vicino a loro posso dirvi che queste generazioni non sono affatto peggiori di chi le ha precedute. La famiglia , a giudizio mio e di molti altri studiosi del nostro Paese , sta, invece, attraversando un periodo di crisi molto profonda che sta travolgendo anche i più giovani e indifesi membri .

Ma prendo atto che questo mio giudizio non è condiviso e abbiamo molte famiglie autoreferenziali.

Continuerò la mia attività clinica al servizio dei miei adorati giovani, ma rinuncerò, con mio grande rammarico, ad organizzare iniziative pubbliche . Non mi sento di più di fare la “mosca cocchiera” inascoltata, ma visto la mia età e le mie sofferenze familiari spero che qualcuno raccolga il mio testimone.

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